pensieri sparsi
Sono qua seduta al tavolo della cucina ad aspettare l’uomo dei termosifoni un soprannome un po’ lungo PORACCIO ! è il che non mi ricordo il nome ( sono una frana coi nomi !) e così lo chiamo semplicemente UOMO DEI TERMOSIFONI e pare che l’abbia accettato anche lui perché quando l’ho chiamo così si mette semplicemente a ridere.
Questa mattina è stata una delle mie giornate di vagabondaggio dopo aver battibeccato selvaggiamente col piccolo sul importanza di andare a scuola e averlo portato tra qualche sbuffo e gne-gne mi sono fatta una bella camminata di 5 km per darmi l’impressione di tenere fede ai buoni propositi di capodanno ..comunque dovevo arrivare in posta per pagare il bollettino delle tasse scolastiche della figlia grande e da brava STINCIA dal braccino corto che ho ..non avevo gran voglia di spendere soldi per i biglietti dell’autobus.
Durante la mia camminata a parte al gran freddo ho avuto occasione di ammirare quello che c’è intorno a me le piccole bellezze che può offrire un paesino di campagna contemporaneamente chattando almeno per un buon quarto d’ora con la figlia grande , alche’ mi è balenata una domanda nella testa ; se lei stava chattando con me …il professore di turno che stava facendo ?
MA ALLE VOLTE E’ MEGLIO NON FARSI DOMANDE !
Al ritorno doccia talmente bollente da cavarmi via pezzi di pelle intera e farci una tenda indiana o una pezza da lucidare l’auto o per togliere la polvere ; come la polvere che si è depositata sui mobili l’ ultima volta che è venuto l’uomo dei termosifoni .
Ed ora sto tremando , si sto tremando ma non perché ho la finestra aperta e mentre scrivo ammiro i campi , la grande villa delle suore e ascolto le chiacchere della gente che passa sotto la mia finestra , ma tremo perché l’ uomo dei termosifoni sta per arrivare e sicuramente userà ancora il trapano aggiungendo polvere ad altra polvere che ancora non sono riuscita a togliere … e nel frattempo mi ripeto per convincermi CE L’HA POSSOFARE , CE L’HA POSSO FARE ! .