Era il 2010 .. il mio bimbo aveva quasi 10 mesi .. lavoravo in un’officina metalmeccanica , ero operaia addetta al montaggio , ma spesse volte per mancanza di manodopera lavoravo alle macchine .. presse e tranciatrici .
Lavoravo part-time per via dell’allattamento , il lavoro non era più pesante di tanti altri che avevo svolto ma la mancanza di sonno che ti trascini dietro quando hai un bambino piccolo ti fa sembrare che l’ora di tornare a casa non arrivi mai .
Era stato un giorno faticoso ..tutta la giornata di corsa per stampare sotto la pressa dei pezzi di lamiera che servivano per costruire delle stufe a pellet e sarebbero dovuti partire con il primo corriere il giorno dopo .
Erano quasi le 16 e sapevo che non avrei finito il lavoro .. mi voltai per chiamare la mia collega che stava lavorando alle mie spalle per dirle che avrebbe dovuto prendere il mio posto per finire l’ordine .
E’ bastato un secondo ; la macchina invece di fermarsi al mio comando ha continuato a lavorare distruggendomi la mano destra .
Quello che è successo nei minuti seguenti è molto vago.. nei miei ricordi sento ancora le grida di terrore della mia collega .. credo di averla vista saltare una cassa di un metro e mezzo per andare a chiamare i soccorsi .
Io … non ricordo neanche di essermi alzata , non ricordo di essere salita in macchina con la segretaria e di essere andata all’ospedale.
Quel giorno ho perso tre dita e parte del mignolo .
Quel giorno ha cambiato la mia vita .
Le giornate , i mesi dopo l’incidente furono molto ,molto difficili .
La parte più dolorosa fu la riabilitazione ..non sapevo come andarci perché il centro di riabilitazione si trovava in una zona isolata niente autobus e nessuno che mi potesse accompagnare , pensare di andare in taxi per mesi era proibitivo , cosi con tutta la mano fasciata ogni giorno sfidavo le strade facendo i 40 all’ora al volante della mia auto.
Ricordo di essermi chiesta più volte in quei giorni che cosa dovevo riabilitare … perché le mie dita non c’erano più o la mia anima mi sentivo sola e abbandonata ,
Al centro riabilitativo c’era tutti i giorni un via vai di persone di tutte le età che avevano perso gambe o braccia … ricordo di aver pensato alla fortuna che avevo ; infondo avevo perso solo 4 dita .
Ricordo lo straziante dolore di un ragazzo che aveva perso entrambe le braccia e le gambe a causa di un’incidente stradale .
Ricordo l’infinita tristezza che ho provato vedendo un bambino nato senza gambe e braccia .. eppure lui allegro e sorridente correva lungo il corridoio e cantava anche se le sue malformazioni impedivano di capire cosa cantasse o cosa dicesse .. ma lui correva e rideva ..
La grande forza che ho visto negli occhi di quelle persone non potrò mai descriverla , ogni volta che sento di non farcela penso a loro ; a quel ragazzo e a quel bambino .
I primo giorno a casa da sola fu tragico ..mio marito doveva tornare al lavoro , mia madre mi aveva promesso che sarebbe venuta ad aiutarmi con il bimbo erano già le 10 del mattino , Diego che portava il pannolino era stato cambiato dal papà la mattina alle 8 e dopo due ore doveva essere ricambiato e lavato .
Non sapevo come fare dovevo prenderlo in braccio e con una mano sola avevo paura che mi cadesse , gli parlavo egli dicevo cosa intendevo fare , speravo che in qualche modo mi capisse e allo stesso tempo volevo farmi coraggio di prenderlo in braccio .
Diego mi guardava e mi sorrideva cosi piano,piano lo misi sull’letto e cominciai a cambiargli il pannolino , i cerotti mi si attaccarono alla fasciatura e la cacca volò in aria e x tutto il letto ; non sapevo se ridere per quanto era ridicola la situazione o se piangere ; Diego era tutto sporco ed io con quel fascione alla mano non sapevo come fare a lavarlo , avevo anche finito le salviette perciò non avevo altre soluzioni … dovevo lavarlo ! .
Mi ricordai di come lo lavavano in ospedale tenendolo su un braccio ..provai e straordinariamente la manovra riusci abbastanza bene , ma vi giuro di non aver mai avuto così tanta paura ! .
Mia madre si presentò all’ora di pranzo.
A parte il dolore fisico è stato complicato memorizzare i movimenti ; non so quante volte per aprire la porta ho allungato la mano destra e sbattuto i metacarpi contro la maniglia di ferro o contro il legno , il dolore era fortissimo e a stento trattenevo le lacrime .
Ricordo quante volte mi sono data della stupida mentre cercavo di afferrare la forchetta e mi scivolava dal palmo della mano perché mi ero dimenticata di non avere più le dita .
Io le sentivo ; si sentivo quelle maledette dita prudere , le sentivo pizzicare come se fossero ancora lì, ma non le potevo grattare … questo mi faceva impazzire ! .
Cucinare . prendere in mano il coltello e tagliare la verdura è stata per me una fida .. dovevo capire con quale mano tenere il cibo e con quale tenere il coltello .. il pollice fa la gran parte del lavoro e ancora oggi a distanza di anni dopo che ho tagliato la verdura mi fa parecchio male .
Ho provato tante tecniche , la mia cucina è piena di tanti attrezzi ; pela patate , coltelli per mancini , attrezzi che fanno le verdure a girandola e a cubetti .. robot e robottini , gratta formaggio e attrezzi vari .
Mi sono comprata il robottino che gira per casa e aspira la polvere .. avete mai provato a dare il mocio o lo straccio con una mano sola ? .
Mi sono comprata la lava pavimenti ; è pesante e rumorosa per fortuna sotto ha le ruote , lava bene solo che negli angoli e in certi punti ( dietro il wc e il lavandino ) non ci passa ,perciò devo mettermi in ginocchio e passarci con lo straccio a mano .
Qual è la cosa più complicata da fare con una mano sola ? ( qui forse riderete )
ALLACCIARSI IL REGGISENO !
Ho cercato di semplificarmi la vita perché soprattutto i primi tempi non mi sono sentita capita mio marito arrivava a casa e trovava la classica cena da frizzer ; robe tipo sofficini o wurstel li buttavo in padella ed erano subito pronti senza troppa fatica .
Ma lui non capiva; era abituato ai manicaretti e alle cose buone , per lui era tutto a posto prima .. lui non capiva perché io portavo sempre un guanto sulla mano per coprirla ; era orribile per me non la volevo vedere , non volevo vedere gli sguardi della gente che mi fissava chiedendosi perché la mia mano fosse così .
Ci volle quasi un’ anno e diverse litigate prima di convicermi che vedere la mia mano avrebbe svegliato mio marito e avrebbe fatto bene anche a me .
oltre al dolore fisico dovevo affrontare un grande cambiamento a casa e al lavoro ..
Ricordo un giorno .. la mia collega stava male e piangeva .. io la accarezzai per consolarla con la mia orribile mano ..lei con un brivido si scosto .
Un gesto ..mille parole.
Si dopo l’incidente sono tornata al lavoro .. in quel posto ..anche se non sapevo cosa fare , come fare tante cose ; ho dovuto inventarmi tante tecniche nuove per montare gli oggetti che producevamo , ce l’ho messa tutta ho buttato giù tante lacrime soprattutto quando mi dicevano che non ero in grado di fare più nulla che ero diventata lenta ed era inutile che continuassi a lavorare lì.
Continuai a lavorarci per quasi quattro anni .. fino al massimo della sopportazione ..poi decisi di licenziarmi .
Ma questa è un’altra storia .